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Bolzano. Parla Schwazer, “Non ha valore la provetta A, serve anche la B”

15 Luglio 2017

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Bolzano. Parla Schwazer, “Non ha valore la provetta A, serve anche la B”

Leso il mio diritto alla difesa, brutta storia piena di falsità”.
La decisione della Corte d’Appello di Colonia di inviare solo parte del campione delle urine di Alex Schwazer sorprende la Procura di Bolzano. Indigna il marciatore e il suo difensore, avv. Gerhad Brandstätter, i quali sono intenzionati a reagirec on tutti i mezzi a loro disposizione.
Questi i fatti. La Corte tedesca ha infatti disposto l’invio di un parte limitata, dieci millilitri, del campione A, la cui fiala inoltre non è sigillata, e non invia nessuna goccia di quello B, spiega il difensore dell’atleta, quando invece Tribunale, Procura e difesa avevano chiesto che fosse inviata al Ris di Parma anche la provetta B, l’unica delle due rimasta sigillata  La decisione di Colonia, dopo molti rinvii, ha dunque disatteso la richiesta dell’Italia. Il gip Walter Pelino commenta che con ogni probabilità questa scelta impedirà l’effettuazione da svolgersi nel laboratorio del Ris di Parma della perizia che aveva disposto il test del Dna con formula di incidente probatorio: Anche la Procura valuterà il da farsi. “Dobbiamo capire perché non sia stata inviata la seconda provetta e se questa scelta avrà un’incidenza sulla possibilità di effettuare le analisi” – è il commento della Procura. Brandstätter ha preso immediatamente contatti con tribunale di Bolzano e Procura e dichiara la sua insoddisfazione. “Per noi – commenta – è assolutamente indispensabile avere oltre alla provetta A anche la B essendo questa l’unica che consente il controesame.”
I
ndignato e furioso l’interessato. In una intervista rilasciata al quotidiano Alto Adige sbotta dicendosi sempre più convinto del complotto ordito contro di lui e di voler andare fino alla Corte europea dei diritti dell’uomo per avere giustizia. Alla domanda di chiarire quale sia il significato del “gioco” delle due provette risponde senza mezzi termini. “La provetta B – dice- è stata aperta e poi risigillata davanti al mio perito in sede di controanalisim per cui il suo contenuto di urina è garantito, mentre la provetta A è stata aperta per l’esame iniziale dai soli responsabili del laboratorio e mai risigillata. Sono convinto che le urine siano mie, ma non completamente. C’è una piccola parte estranea al mio corpo che mi ha fatto risultare positivo a quel controllo. Insisto sul fatto che devono essere analizzate per intero entrambe le provette e non solamente dieci millilitri di un campione non sigillato.

Foto, il marciatore Alex Schwazer