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Bolzano. Migranti, contributi secondari solo a chi si integra

29 Giugno 2017

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Bolzano. Migranti, contributi secondari solo a chi si integra

Studio della lingua e della cultura locale previste dalla legge provinciale.

“Patto per l’integrazione” si chiama la proposta della Provincia ai cittadini stranieri che dimostrino la concreta volontà di integrarsi. Patto significa reciprocità, quindi la disponibilità a “diventare membri a tutti gli effetti della nostra società” sarà corrisposta con sussidi suppletivi rispetto a quelli di base. Questo in sintesi quanto contenuto nel disegno di legge Omnibus che contiene la modifica firmata dall’Assessore Achammer alla legge sull’integrazione del 2011.
“All’integrazione non c’è alternativa, non vogliamo ritrovarci con quartieri ghetto, non vogliamo vivere come mondi separati. Dobbiamo vivere insieme, e capirci”. Ma poiché non tutti sono disponibili ad impegnarsi ad acquisire lingua e aspetti della nostra cultura, serve una spinta. Per assicurare un percorso di integrazione degli stranieri con residenza in questo territorio, la Provincia intende vincolare alcune prestazioni “secondarie”, cioè non essenziali alla frequenza di corsi di lingua e di orientamento. Achammer precisa che queste prestazioni suppletive potrebbero essere l’assegno familiare, il contributo per l’affitto o l’assegno di cura. La legge non definisce ancora questi dettagli, ma l’orientamento di base. Se la legge verrà approvata (misure analoghe furono in passato impugnate e abrogate) del Consiglio provinciale, seguiranno i regolamenti che fisseranno i corsi richiesti e le prestazioni previste.
I Verdi anticipano la loro contrarietà. Obiettano che questa svolta “coinvolge persone immigrate che vivono con noi da anni e sono già perfettamente integrate”.