Bolzano. Gioca col fuoco, anzi con l’Isis, studente dell’Unibz.

17 Gennaio 2017

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Bolzano. Gioca col fuoco, anzi con l’Isis, studente dell’Unibz.

Studente della facoltà di Arti e Design dell’Università di Bolzano appiccica stemma dell’Isis sul suo computer in biblioteca.

Le intenzioni del 26enne Stefano Ciri, studente della facoltà di Arti e Design dell’Università di Bolzano erano del tutto opposte a quelle interpretate da chi, visto in biblioteca l’adesivo appiccicato sul computer del Ciri ha pensato bene di avvertire la Questura affinché fosse chiarita la strana, nonché preoccupante immagine sul pc dello studente.

È quindi accaduto che sabato mattina – 14 gennaio – mentre Stefano stava studiando in biblioteca accanto al suo pc sono arrivati gli agenti della Polizia, lo hanno individuato, avvicinato e chiesto i documenti per l’identificazione. Normale controllo di routine, gli è stato detto. Condotto poi in Questura perché era sprovvisto degli originali, qui gli sono state poste alcune domande relative alla sua identità  e gli è stato chiesto ragione di quell’adesivo dell’Isis sul suo computer in biblioteca. Stefano ha spiegato che quella bandiera raffigurata sullo stemma ”è un simbolo di morte e di distruzione che esprime tutto “il contrario dei miei valori.“.Quindi che il suo gesto è da intendere come provocatorio, e non come atto celebrativo. L’indagine è proseguita poi con la perquisizione nella abitazione del giovane, una stanza che condivide con altri studenti in città.

Concretamente assolutamente nulla di eversivo, ma all’opposto il tentativo di depotenziare lil simbolo dell’Isis, proprio come Stefano Ciri ha spiegato, e quindi allarme rientrato. “L’episodio rientra nelle normali attività di controllo delle segnalazioni dei cittadini- spiega Rosaria Broccoletti, dirigente della Digos – che risponde all’esigenza dei cittadini di sentirsi sicuri e tutelati. Abbiamo fatto il nostro dovere – conclude la dirigente – e ci pare non ci siano elementi per proseguire oltre con le indagini.”