Bolzano. Calderoli, nessun senatore dall’Alto Adige se passa questa riforma

Il vicepresidente del Senato ieri a Bolzano e Trento per sostenere il NO.

“L’Alto Adige non avrà nemmeno un senatore perché nella norma transitoria che spiega come si elegge il Senato, la Provincia di Bolzano non viene citata” ha detto ieri il senatore della Lega Roberto Calderoli, ex ministro delle Riforme e padre della devolution, venuto a Bolzano ad illustrare i contenuti della riforma costituzionale. Ha criticato senza mezzi termini il governo e i partiti autonomisti del Trentino Alto Adige. Questi infatti, ha affermato, ”hanno detto no alla riforma proposta dal centrodestra perché non prevedeva sufficienti garanzie, ma dicono sì alla riforma di Renzi che ne prevede ancora meno”.

Il suo argomento di forza si è incentrato sul meccanismo “dell’intesa” perché nel testo non sarebbe spiegato come questa intesa debba avvenire. Contrariamente a quanto suggeriva la devolution dove la clausola di salvaguardia prevedeva l’assenso dei due terzi dei consigli provinciali per ogni modifica allo Statuto di autonomia. Non si capisce, ha detto, se la Regione Trentino Alto Adige avrà quattro senatori 0 sei. “Il primo comma dell’art. 39 della riforma, che contiene le norme transitorie – ha spiegato Calderoli – stabilisce le modalità di elezione dei senatori da parte dei ‘consigli regionali e della Provincia autonoma di Trento’. Non si fa cenno, però, a Bolzano. Della Provincia di Bolzano – ha proseguito il senatore della Lega Nord – si parla all’ultimo comma dell’art. 40, dove si stabilisce che si deve tener conto della consistenza dei gruppi linguistici. Non si dice, però, quali sono le modalità di elezione“. Questa riforma non avrebbe dovuto essere approvata, ha concluso perentoriamente, più la si studia e più si scopre che non funziona.