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BOLZANO. Mistero fitto sull’affresco di Senesi

28 Giugno 2016

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BOLZANO. Mistero fitto sull’affresco di Senesi

Che fine ha fatto l’affresco di Luigi Senesi del Liceo classico Giosuè Carducci di Bolzano ?

Si pone questa domanda il professor Vito Mastrolia, che per anni è stato preside del Carducci. Riceviamo e pubblichiamo volentieri la sua riflessione

Il nuovo edificio del Liceo classico Giosuè Carducci di Bolzano ospita ormai da tempo regolarmente tutte le attività didattiche. Ma non si vede traccia alcuna dell’affresco del grande  pittore Senesi (scomparso nel 1978 per un incidente ferroviario) che adornava la parete esterna dell’Aula magna del vecchio edificio abbattuto nel 2010 per far posto a quello attuale. Del grande affresco di metri 8 per 17 esiste nel nuovo edificio il bozzetto originale in scala 1a10, concesso dalla famiglia dell’artista di Pergine Valsugana, con cui il pittore partecipò al concorso nazionale indetto nel 1973. Faceva parte della commissione esaminatrice il critico d’arte Pierluigi Siena. L’opera fu realizzata l’anno successivo.

L’abbattimento dell’edificio e la costruzione del nuovo si resero necessari per l’enorme aumento degli iscritti al nuovo indirizzo di studi di Liceo linguistico moderno,  fatto istituire dal sottoscritto quale preside del tempo, non senza difficoltà di varia natura. Di questa complessa operazione di costruzione del nuovo edificio rivendico modestamente anche la paternità iniziale e diretta, avendo insistentemente proposto agli assessorati pro tempore competenti della Provincia Autonoma di Bolzano quello che poi è stato realizzato. Sia durante l’attivazione della prima ipotesi di semplice ristrutturazione/ampliamento dell’edificio (poi fallita in vista di un progetto più ampio di rifacimento totale dell’edificio stesso), sia dopo durante la fase del concorso d’idee internazionale, emerse la necessità di salvaguardare l’opera d’arte del Senesi. Prima ancora di abbattere il vecchio edificio, avvenuto a partire dal 2010, ci furono molte discussioni ed incontri pubblici, cui presero parte anche familiari dell’artista ed il sottoscritto medesimo, oltre all’Assessore Mussner, l’Assessore Tommasini, il Sindaco Spagnolli, l’ing.Patat, l’Associazione ex studenti del liceo omonimo, Italia Nostra, la Direttrice del Museion dott.ssa Ragaglia, il quotidiano “Alto Adige”. Qualcuno addirittura propose di collocare l’affresco altrove, per esempio nella piazzetta del Museion, oppure di smembrarlo a causa delle sue notevoli dimensioni, dimenticando che l’opera d’arte apparteneva e appartiene al Liceo Carducci e che quindi essa doveva essere ricollocata su una parete del nuovo edificio, possibilmente esterna, a disposizione di tutti i cittadini di Bolzano.

Assicurazioni in tal senso furono date al sottoscritto dagli assessori pro tempore alla cultura del Comune di Bolzano e della Provincia Autonoma di Bolzano, già in fase di prima progettazione del nuovo edificio, poi ribadite dagli stessi Assessori Mussner e Tommasini, con appositi finanziamenti necessari per lo smontaggio e ricollocazione del’opera. Quest’ultima fu accuratamente sezionata e smontata da una ditta specializzata, incaricata dalla Provincia Autonoma di Bolzano, i pezzi depositati nei magazzini della medesima, in attesa di ricollocazione. Personalmente seguii da osservatore, ormai esterno, con trepidazione, tale delicata operazione. Ora, dove una volta quell’opera faceva bella mostra di sé, ingentilendo una parete altrimenti disadorna, connotando in modo indiscusso quella scuola, c’è, purtroppo, proprio una parete bianca e disadorna. Non so quanto e cosa i Dirigenti scolastici, succeduti al sottoscritto nella direzione di questo liceo, abbiano fatto per garantire il rientro di quell’opera d’arte. So che almeno l’ultimo di essi, il prof. Pedevilla, a suo tempo collaboratore del sottoscritto, si è dato da fare, come si suol dire, per tale obbiettivo.

Torno ad insistere, come il sottoscritto già fece con una lettera al giornale “Alto Adige”, datata venerdì 2 aprile 2010: “l’affresco del grande Senesi appartiene al Liceo Carducci e lì deve tornare”. La politica deve trovare i fondi ed i tecnici il modo per salvare dall’ oblio e dall’incuria, prima che sia troppo tardi, quell’opera che ha identificato dall’esterno per anni il Liceo Carducci, liceo che è stato per circa dieci anni anche “il mio Liceo” in qualità di Dirigente dello stesso.

In foto: Vito Mastrolia